mobbing e medicina del lavoro

Medicina del lavoro e mobbing

Medicina del lavoro e mobbingmobbing e medicina del lavoro: definizione e punti di connessione

Medicina del lavoro e mobbing sono due ambiti che apparentemente hanno poco in comune e vanno quindi tenuti ben distinti.

Tuttavia, medicina del lavoro e mobbing vengono accomunati quando si parla di stress sul posto di lavoro: vale quindi la pena spendere due parole a riguardo.

La definizione di mobbing include una varietà di comportamenti che si verificano nell’ambiente lavorativo e che possono includere abusi, scorrettezze, vessazioni, umiliazioni, emarginazione nei confronti di uno o più lavoratori. Le dinamiche che possono portare al verificarsi di queste situazioni sono numerose.

Per chi si occupa di medicina del lavoro, il mobbing interessa in quanto fonte di stress lavorativo: si tratta di una condizione di disagio psico-fisico che si verifica normalmente a causa di fattori di rischio di carattere fisico (es. pioggia, rumori forti, condizioni climatiche), ma che può avere anche cause psicologiche, come nel caso del mobbing. La medicina del lavoro ha come compito la prevenzione di comportamenti che possono essere causa di stress lavorativo e quindi di incidenti: il mobbing diventa quindi uno dei fattori di rischio all’interno del posto di lavoro.

Per i professionisti di medicina del lavoro il mobbing può essere quindi una causa di stress lavorativo, ma non può accadere il contrario: il mobbing infatti è frutto di un atto volontario, al contrario i fattori di rischio lavorativo sono spesso causati anche da una mancata organizzazione e gestione dei rischi nell’ambiente di lavoro.

Volendo approfondire gli aspetti legislativi della medicina del lavoro, il mobbing ad oggi non viene considerato un reato penale fino a che non venga certificato come causa di danno fisico o psichico al lavoratore. Se la prevenzione dei rischi è il principale obiettivo della medicina del lavoro, il mobbing costituisce quindi un “terreno minato”: pur esistendo precise implicazioni in ambito sindacale non esistono leggi specifiche.

Esistono tuttavia normative regionale in ambito di mobbing a cui gli esperti di medicina del lavoro possono fare riferimento. Regioni come Veneto, Lazio, Abruzzo, Umbria e Friuli – Venezia Giulia hanno stilato una serie di norme volte a limitare tutti quei comportamenti classificabili dalla medicina del lavoro come mobbing.

Tuttavia, la mancanza di una normativa penale in ambito di mobbing e medicina del lavoro ha come conseguenza la pratica definita “sindrome della certificazione”, che vede i lavoratori insistere in comportamenti il cui scopo è ottenere una certificazione di ripercussioni della sfera psichico-fisica (secondo un percorso simile a quello dello stalking).

Il tema del mobbing, per la medicina del lavoro, è quindi molto delicato. Come in altri casi, anche qui il medico del lavoro è obbligato a destreggiarsi con un sistema legislativo ambiguo e arretrato. Si avverte una volta di più la necessità di un impianto giuridico risolutivo che elimini le zone d’ombra tra mobbing e medicina del lavoro, permettendo il medico competente di rilevare e prevenire anche rischi di carattere psicologico.

FONTE: http://www.medicocompetente.blogspot.it/2010/02/stress-lavorativo-e-mobbing-da-non.html