Articoli

Quando l’azienda è tenuta ad avere sorveglianza sanitaria?

Al medico competente spetta la sorveglianza sanitaria, cioè la valutazione periodica medica dei lavoratori esposti a determinati rischi, con l’obiettivo di proteggere la salute e prevenire le malattie correlate al lavoro.

La sorveglianza sanitaria si rende necessaria in presenza dei seguenti fattori di rischio:

  • uso di videoterminale
  • movimentazione manuale di carichi
  • rumore
  • uso di sostanze chimiche o cancerogene
  • vibrazioni
  • campi elettromagnetici
  • radiazioni
  • microclima
  • amianto
  • rischio biologico
  • lavoro notturno
  • silicosi ed asbestosi
  • movimenti ripetuti degli arti superiori
  • uso del carrello elevatore
  • uso dell’auto aziendale

Il medico competente effettua le visite mediche ed esprime i giudizi di idoneità alla mansione.

Le visite mediche consistono in:

  • Visita Preventiva
  • Visita periodica
  • Visita Straordinaria
  • Visita alla cessazione del rapporto di lavoro
  • Visita al rientro al lavoro dopo un periodo di assenza per malattia per almeno 60 giorni.

Le visite mediche nel dettaglio..

  • Visita Preventiva
    Ha lo scopo di stabilire se le condizioni di salute del lavoratore gli consentono di essere esposto ai rischi presenti nella sua mansione e sul suo luogo di lavoro. La visita preventiva deve essere effettuata prima che il lavoratore inizi a lavorare e può essere fatta in fase preassuntiva, prima che si siano concluse le pratiche burocratiche dell’assunzione.
  • Visita periodica
    La visita periodica è svolta al fine di controllare che l’esposizione a determinati rischi non abbia prodotto dei danni ovvero abbia provocato l’insorgenza di malattia;
    confermare l’idoneità del lavoratore a svolgere la sua mansione.
  • Visita Straordinaria
    La visita straordinaria è richiesta dal lavoratore stesso quando ritiene di avere dei disturbi provocati dal lavoro.

Il giudizio di idoneità

Come si può facilmente intuire, il giudizio di idoneità, riguarda l’idoneità di un lavoratore a sopportare lo specifico rischio lavorativo, laddove per rischio lavorativo si intende non solo i rischi propri della mansione, ma anche il modo con cui viene svolto il lavoro in quel determinato ambiente.

È necessario verificare la compatibilità tra le condizioni psico-fisiche di un soggetto ed un particolare lavoro comportante esposizione.

Il giudizio di idoneità deve essere consegnato in forma scritta al lavoratore, il quale se non lo condivide può fare ricorso al servizio pubblico di medicina del lavoro della ASL competente entro 30 giorni.

Il datore di lavoro dovrà attenersi a quanto deciso dalla commissione ASL.

 

Tipi di giudizio di idoneità

I tipi di giudizio di idoneità possono essere:

  • Idoneo alla mansione specifica
  • Idoneo con prescrizione o limitazioni
    Idoneo con prescrizioni o limitazioni (il lavoratore può svolgere la sua mansione ma con particolari accorgimenti, come evitare alcune manovre o alcune fasi dell’attività lavorativa o riducendo il ritmo di lavoro o adottare mezzi di protezione individuali).
  • Temporaneamente non idoneo alla mansione specifica
    Questo giudizio indica che le condizioni di salute che non consentono di adibire il lavoratore alla sua mansione sono sollo temporanee cioè è previsto un miglioramento nel tempo.
  • Non idoneo
    Il medico competente ritiene che le condizioni cliniche del lavoratore non gli consentono di svolgere la mansione per la quale è stato assunto. In questo caso il datore di lavoro deve adibire il dipendente ad altra mansione: se non ci sono mansioni alternative, la non idoneità può essere causa di licenziamento.

Rischio movimentazione manuale dei carichi

Rischio nella Movimentazione Manuale di Carichi e Sorveglianza Sanitaria: responsabilità e indicazioni per il medico competente

Rischio nella Movimentazione Manuale di Carichi e Sorveglianza Sanitaria: responsabilità e indicazioni per il medico competente all’interno dell’azienda.

Il rischio da movimentazione carichi è uno degli scenari con cui il medico competente viene più spesso a contatto, soprattutto contesti aziendali legati all’ambito edilizio. La normativa riguardante il rischio da movimentazione carichi viene trattata nel titolo VI del D.Lgs 81/08: si definisce Movimentazione Manuale qualsiasi tipo di attività che comporti operazioni di sollevamento di un peso, azioni di trascinamento, spinta o spostamento che possano dare origine a disturbi e patologie a carico della colonna vertebrale, delle articolazioni e dei muscoli.

 

Non si parla solo di sollevamento di pesi: rientrano nella definizione di rischio di movimentazione carichi anche i movimenti ripetitivi e continuati da cui possono nascere patologie tendinee e muscolari anche gravi.

 

Rischio Movimentazione carichi: i compiti del medico competente

Il primo compito dei medici competenti che si confrontano con il rischio da movimentazione carichi è ridurre al minimo la fonte del rischio sul posto di lavoro. Qualora questo non sia possibile, il medico deve adottare tutte le misure tecniche utili mirate a ridurre gli sforzi richiesti ai lavoratori e le movimentazioni manuali, richiedendo l’utilizzo di attrezzature meccaniche quali paranchi, gru, carrelli e muletti.

La valutazione del rischio da movimentazione carichi può essere fatta in diversi modi: ogni metodo ha l’obiettivo di standardizzare le possibili operazioni a rischio tramite valori numerici e la definizione della soglia di rischio calcolato.

 

Ad oggi, il metodo più utilizzato per la valutazione del rischio da movimentazione carichi è il metodo NIOSH, messo a punto dal National Institute of Occupational. Tale metodo si distingue per essere applicabile sia a compiti semplici che ad attività composte da più operazioni successive e permette di determinare un indice numerico di rischio partendo da un carico massimo sollevabile in condizioni ottimali e applicando diverse caratteristiche peggiorative del movimento. Tra le variabili incluse nel NIOSH ci sono genere ed età del lavoratore esposto.

Altro metodo diffuso per la valutazione del rischio da movimentazione carichi è il metodo OCRA (Occupational Repetitive Action), molto simile al NIOSH: tramite l’implementazione di semplici check-list si stabilisce un indice di rischio numerico, che confrontato a dei valori tabellari restituisce il piano di azione da applicare.

 

Attrezzature per Rischio Movimentazione Carichi

Tra le attrezzature che il medico competente può consigliare per prevenire il rischio da movimentazione carichi c’è il carrello per scale, che permette lo spostamento di pesi in salita e discesa senza affaticare il lavoratore. L’utilizzo del carrello per scale può essere richiesto dal medico competente stesso qualora lo ritenga necessario per evitare conseguenze legate al rischio da movimentazione carichi; normalmente l’installazione del carrello per scale viene concordata con il Datore di lavoro.

 

(Fonte: http://www.anfos.it/sicurezza/rischio-movimentazione-manuale-carichi/)

 

Medico competente obbligatorio: quando la nomina è necessaria

Medico competente obbligatorio: in quali casi l’azienda deve rivolgersi ad un medico del lavoro

Medico competente obbligatorio: quando, come e perché. La nomina del medico competente all’interno di un contesto aziendale è regolata dal Decreto Legislativo 81/08: in sostanza, viene stabilito che il medico competente è obbligatorio in tutte le situazioni in cui i lavoratori operano in condizioni che includono rischi di tipo chimico, a rumori, vibrazioni, a movimentazione manuale carichi, all’esposizione di amianto, piombo e altri agenti pericolosi, eccetera.

Il Decreto Legislativo include tra le situazioni di rischio anche l’utilizzo del videoterminale: è richiesto un medico competente obbligatorio anche quando i lavoratori si trovino a utilizzare la postazione videoterminale per più di venti ore alla settimana o in orari notturni.

 

Medico competente obbligatorio: il ruolo nell’azienda

All’interno di determinate tipologie di azienda il medico competente è obbligatorio in quanto è referente principale della sicurezza: suo è il compito, in collaborazione con il Datore di lavoro e/o con gli altri delegati alla sicurezza con l’obiettivo di rilevare tutti i fattori di rischio e attivare tutte le misure necessarie alla sorveglianza sanitaria, nel rispetto delle normative vigenti.

 

Sempre in accordo delle Leggi, il medico competente, obbligatorio o meno, deve comunque essere in possesso di tutti i requisiti previsti dall’Art. 38 del D.Lgs 81/08. Il Datore di lavoro è inoltre tenuto a mettere a disposizione del medico del lavoro tutte le informazioni relative alla natura dei rischi sul luogo di lavoro, la programmazione e la messa in atto di misure preventive e protettive, la descrizione degli impianti e dei processi produttivi, i dati raccolti relativi agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali, e i provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza prima dell’arrivo del medico competente. In conclusione, per il medico competente è obbligatorio mettersi al corrente con le caratteristiche del posto di lavoro e le attività svolte dall’azienda,

 

Medico competente obbligatorio: strumenti per la sicurezza

Una volta completata la procedura di nomina da parte del Datore di lavoro, per il medico competente è obbligatorio iniziare e aggiornare una cartella sanitaria e di rischio per ognuno dei lavoratori dell’azienda che rientrano nel programma di sorveglianza sanitaria. La cartella sanitaria deve riportare i risultati di tutte le varie visite mediche a cui il lavoratore è sottoposto: visite preventive, periodiche, su richiesta del lavoratore, in occasione del cambio della mansione e alla conclusione del rapporto di lavoro.

 

Sulla base degli esiti ottenuti, il medico competente può formulare un giudizio sull’idoneità del lavoratore, che può essere idoneo, parzialmente idoneo o inidoneo.

È obbligatorio, per il medico competente, fornire al lavoratore tutte le informazioni circa i risultati di tali visite: l’idoneità del lavoratore viene comunicata durante riunioni periodiche e in forma anonima.

(Fonte: http://www.ilmedicocompetente.com/nomina.html )