L’uso del del defibrillatore

defibrillatoreLe malattie cardiovascolari sono la causa di oltre il 41% dei decessi registrati ogni anno in Italia.

In particolare le morti cardiache improvvise,causate da aritmie maligne,colpiscono ogni anno 65.000 italiani.

Un inizio precoce delle manovre rianimatorie è una condizione necessaria per salvare una vita ad una persona.

Circa il 60% dei 65.000 italiani deceduti per arresto cardiaco avrebbero potuto essere salvati se rianimati precocemente e se fosse stato applicato il defibrillatore, cioè una corrente elettrica attraverso il miocardio.

 

Ogni minuto che passa dall’inizio dell’arresto cardiaco fa scendere al 10% circa le probabilità di successo della scarica elettrica e dopo 10 minuti i danni subiti a livello cerebrale diventano irreversibili.

Articolo del 2014. Aggiornato il 17/01/2021

Altri compiti del medico del lavoro

Recentemente abbiamo pubblicato un articolo intitolato medico del lavoro e medico competente, cosa fa questa figura?

L’articolo introduce le attività, i compiti e le responsabilità del medico del lavoro (o medico competente)

In questo articolo approfondiamo il precedente aggiungendo altre mansioni del medico del lavoro.

 

Informazione e formazione

Il medico competente fornisce informazione ai lavoratori ed al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza sul significato degli accertamenti sanitari.

Informa ciascun lavoratore sui risultati dei propri accertamenti sanitari e fornisce a richiesta copia di tali accertamenti.

Comunica per iscritto nelle riunioni periodiche di prevenzione e protezione i risultati anonimi collettivi della sorveglianza sanitaria e ne illustra il significato.

Il medico competente collabora all’attività di informazione e formazione suoi rischi presenti in azienda.

 

Il medico del lavoro collabora all’organizzazione del primo soccorso in azienda

 

Programmi volontari di “promozione alla salute”

Il medico competente collabora all’attuazione ed alla valorizzazione di programmi volontari di “promozione della salute”, secondo i principi della responsabilità sociale.

Questa novità-introdotta dal DLGS 81/08 – tende a trasformare la sorveglianza sanitaria in azienda in una occasione di prevenzione a tutto campo che affronta anche tematiche legate agli stili di vita, secondo un’idea che non vi può essere prevenzione sul lavoro e sicurezza se non all’interno di una sicurezza globale e prevenzione di tutti i fattori di rischio lavoratavi ed extralavorativi.

Per maggiori informazioni sui servizi del dott. Bastianello visitate la home page.

 

Medico del lavoro e medico competente, cosa fa questa figura?

Attraverso il DLGS 81/08, la legge prevede che le aziende che espongono i propri dipendenti e personale lavorativo a rischio sono tenute ad adottare la sorveglianza sanitaria.

Il DLGS 81/08 ha voluto affidare al medico competente una duplice funzione: da un lato una di natura preventiva e dall’altra una di natura collaborativa che consiste nella partecipazione attiva alla valutazione dei rischi in azienda, avendo il legislatore richiesto al datore di lavoro di indicare il nominativo del medico competente nel documento di valutazione dei rischi.

 

Titoli e requisiti del medico competente

Il medico comptetente è un medico specializzato in medicina del lavoro o in medicina preventiva de lavoratori ed è iscritto all’albo nazionale dei medici competenti.

I suoi ruoli sono i seguenti:

 

Valutazione e prevenzione dei rischi

Il medico competente collabora alla valutazione dei rischi ed alla predisposizione delle misure di prevenzione.

Visita gli ambienti di lavoro, partecipa alla predisposizione dei programmi di controllo e dell’esposizione. Partecipa alla riunione di prevenzione e protezione.

Coronavirus a lavoro: cosa dice il medico del lavoro

Le aziende sono obbligate per legge a proteggere la salute dei loro dipendenti e quindi ad adottare di propria iniziativa tutte le misure igieniche necessarie, tecnicamente fattibili, ragionevoli e adeguate alle condizioni dell’impresa in conformità con le leggi sul lavoro.

In situazioni come quelle che stiamo vivendo sono inoltre obbligate ad attuare misure speciali relative ai luoghi di lavoro come quelle emanate in questi giorni dalla Presidenza del Consiglio.

Il datore di lavoro deve valutare tutti i pericoli legati alla nuova epidemia, prendere atto dei provvedimenti comunicati dall’amministrazione del paese e adottare le misure cautelative che ritiene più opportune per contrastare il rischio biologico portato dal Coronavirus.

Vediamo insieme in questo articolo quali sono.

 

Comportamenti da seguire

Iniziamo con l’elencare elencare le norme comportamentali indicate da Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità.

Si tratta di accorgimenti da seguire in ogni caso indipendentemente da dove ci si trova (luogo di lavoro oppure no)

 

  1. Lavarsi spesso le mani
  2. Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
  3. Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
  4. Coprirsi bocca e naso quando si starnutisce o tossisce
  5. Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
  6. Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
  7. Usare la mascherina solo se sospetti di essere malati o si assistono persone malate
  8. Contattare il numero verde 1500 se ha febbre o tosse e si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni

Va inoltre ricordato che né i prodotti MADE IN CHINA o i pacchi ricevuti dalla Cina, né gli animali domestici sono canali di diffusione del nuovo coronavirus.

 

Misure preventive nei luoghi di lavoro

È innanzitutto consigliabile indicare e comunicare il problema a tutto il personale esponendo il decalogo delle buone norme sopra esposto.

Anche nei luoghi di lavoro vanno limitati il più possibile i contatti tra le persone, riducendo le occasioni di aggregazione.

Ove possibile bisognerebbe favorire la modalità del lavoro a distanza.

Sono comunque da evitare riunioni, congressi o convegni in ambienti chiusi: preferire a questi soluzioni di comunicazione a distanza con modalità di collegamento da remoto attraverso la rete.

Vanno regolati gli accessi anche agli spazi destinati alla ristorazione e allo svago (zona caffè e aree fumatori), programmando e monitorando sia il numero di accessi contemporanei che il rispetto della distanza di almeno un metro tra le persone.

Comportamenti di fronte a ipotetici contagiati

La situazione è delicata e sicuramente la confusione e l’incertezza attuali non aiutano.

È chiaro che qualora un dipendente dovesse presentarsi sul luogo di lavoro con febbre o altri sintomi influenzali anche lievi, deve essere lui fornita e fatta obbligatoriamente indossare una mascherina, assicurandosi comunque che il soggetto rimanga il più possibile lontano e isolato dagli altri dipendenti.

La mascherina infatti aiuta a limitare la diffusione del virus, ma da sola non è efficace. Deve essere adottata in aggiunta ad altre misure quali l’isolamento e il lavaggio accurato delle mani per almeno 20 secondi.

Non è assolutamente utile, come si è visto fare, indossare più mascherine sovrapposte.

Inoltre se la persona dovesse starnutire, deve farlo in un fazzoletto di carta che verrà immediatamente chiuso in un sacchetto e portato via dai sanitari in qualità di rifiuto speciale.

Il soggetto deve essere quindi mandato immediatamente a casa, con la raccomandazione di limitare al minimo i contatti stretti, di osservare le precauzioni igieniche sopra citate e di contattare tempestivamente il 1500, il 112 o il numero regionale messo a disposizione per questa emergenza.

Il datore di lavoro stesso, per tutelare le persone entrate in contatto con la persona malata, dovrebbe chiamare il 1500 e spiegare la situazione. Infatti le strutture preposte (Dipartimento di Prevenzione dell’azienda sanitaria territorialmente competente) hanno il compito di raccogliere informazioni relative alle persone che hanno soggiornato nei medesimi locali e sono entrate in contatto con il lavoratore che presenta sintomi influenzali.

Non vi è alcun procedura obbligata ma, ricordando che il datore di lavoro è il primo responsabile della sicurezza sul luogo del lavoro, questa prassi diventa necessaria al fine di tutelare la salute dei lavoratori.

 

Norme igieniche degli ambienti di lavoro

Per quanto riguarda le norme igieniche il Datore di Lavoro, in collaborazione con il Servizio di Prevenzione e Protezione e con il Medico Competente, deve individuare misure rafforzative delle ordinarie norme di comportamento e la corretta prassi igienica.

I locali e le postazioni di lavoro devono essere adeguatamente igienizzate attraverso i prodotti e detergenti specifici. Di seguito elenco alcuni detergenti che possono essere utilizzati per sconfiggere il virus. La candeggina, il cloro al 1%, l’etanolo al 75%, l’acido peracetico e il cloroformio.

Ovviamente hanno tutti una modalità di utilizzo specifica: in alcuni casi il detergente va usato puro, in altri casi va diluito. Per maggiori informazioni si faccia riferimento alle applicazioni d’uso riportate sull’etichetta del prodotto.Sarebbe opportuno che ambienti pubblici come scuole, palestre, pub, ecc. siano sanificati prima della riapertura al pubblico.

Consiglio inoltre di richiedere la certificazione di avvenuta sanitificazione all’azienda preposta a tale attività.

 

CONCLUSIONE

La situazione che stiamo vivendo è di assoluta emergenza e comporta un notevole cambiamento delle nostre modalità di vita e di lavoro.

Oggi più che mai c’è bisogno di responsabilità, senso civico e della collaborazione di tutti per fare in modo che l’emergenza rientri il prima possibile.

È quindi assolutamente necessario attenersi alle regole e alle misure sopra esposte per far sì che la salute di tutti sia tutelata.

Elenco dei medici competenti

Elenco nazionale dei medici competenti presso il Ministero della Salute

Indicazioni e linee guida per l’utilizzo dell’Elenco nazionale dei medici competenti messo a disposizione dal Ministero della Salute.

L’elenco dei medici del lavoro è un documento realizzato e aggiornato dal Ministero della salute nel rispetto del D.M. 4 marzo 2009 e viene conservato presso l’Ufficio II della Direzione Generale della prevenzione del Ministero della salute. Secondo la Legge in vigore, tutti i medici che svolgono l’attività di medico competente devono produrre un documento in cui certificano di essere in possesso di tutti i titoli ed i requisiti richiesti per lo svolgimento di tale attività. Allo stesso modo, l’elenco dei medici competenti deve contenere tutte le (eventuali) variazioni successive a titoli e requisiti forniti, sempre tramite autocertificazione, dai medici stessi.

 

Elenco dei medici competenti: norme e sanzioni

In caso di mancata comunicazione delle suddette variazioni all’elenco dei medici competenti, il Ministero della salute può intervenire con la cancellazione dei requisiti e con la conseguente cessazione forzata dell’attività del medico, che viene cancellato dall’elenco.

È inoltre importante ricordare che l’elenco dei medici competenti viene aggiornato periodicamente dal Ministero della salute, il quale effettua verifiche e controlli a campione con scadenze annuali allo scopo di rilevare eventuali mancanze. Inoltre, l’iscrizione all’elenco dei medici competenti non sostituisce in alcun modo il titolo abilitante all’esercizio dell’attività del medico del lavoro.

 

Elenco medici competenti: valide alternative

Lo scopo dell’elenco dei medici competenti è fornire alle aziende indicazioni precise sui medici del lavoro in possesso dei requisiti e disponibili nella zona indicata. Tuttavia, non è l’unico strumento in grado di fornire questo servizio: il web mette infatti a disposizione alcune piattaforme web che hanno come scopo la creazione di una rete di medici competenti di professionalità comprovata che operino sia a livello locale che in grandi progetti a livello centralizzato.

Altro obiettivo di tali strumenti digitali è la promozione dei medici del lavoro nelle rispettive zone di attività, permettendo di raggiungere un più ampio numero di persone e clienti più qualificati. Uno dei siti che consiglio in quest’ambito è Medici del Lavoro.NET

Infine, queste piattaforme offrono il vantaggio di tutelare il medico competente nei confronti del clienti, attivando una serie di servizi paralleli che facilitano notevolmente il lavoro dei professionisti coinvolti.

Nomina medico competente: linee guida

La nomina del medico competente è sempre obbligatoria? Vediamo nel dettaglio cosa prevede la normativa vigente.

Nomina del medico competente: indicazioni e linee guida per il Datore di lavoro circa la normativa vigente. Quando la nomina è obbligatoria?

 

La nomina del medico competente in azienda è determinata dalla Legge: il Datore di lavoro deve quindi fare riferimento alla normativa vigente e valutare se per l’azienda in questione sia necessaria la nomina.

Si definisce nomina del medico competente quel procedimento giuridico che assegna ad un dato soggetto il ruolo di medico competente per una realtà aziendale specifica. La nomina del medico competente richiede che quest’ultimo sia in possesso di tutti i requisiti di legge, ovvero quelli previsti dall’art. 38 del D.lgs 81/2008 e s.m.i.:

  • iscrizione nell’elenco dei medici competenti istituito presso il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali;
  • specializzazione certificata in medicina del lavoro, in medicina preventiva o in psicotecnica;
  • docenza in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia o igiene del lavoro o in clinica del lavoro;
  • autorizzazione secondo quanto stabilito dall’art. 55 del D.Lgs 15.08.1991 n. 277;
  • specializzazione in igiene e medicina preventiva o in medicina legale;

 

Nomina medico competente: modalità

La nomina del medico competente di un’azienda può essere fatta da un dirigente, dal Datore di lavoro stesso o dal titolare di un obbligo giuridico originario e/o sulla base di un incarico aziendale.

Ai fini delle responsabilità del medico competente, la nomina comporta degli obblighi definiti sempre dalla normativa. In sostanza, dopo la nomina il medico competente diventa parte integrante e punto di riferimento del sistema di prevenzione aziendale. Le sue responsabilità includono:

  • conoscenza dettagliata della struttura dell’organico aziendale, dei ruoli e degli obblighi dei vari soggetti coinvolti nella sicurezza aziendale;
  • conoscere nel dettaglio della normativa vigente in materia di sicurezza sul lavoro;
  • attivazione degli adempimenti richiesti dalla normativa.

 

L’obiettivo della nomina del medico del lavoro è mettere in sicurezza i lavoratori dai pericoli insiti nell’ambiente nel contesto lavorativo. Il medico competente nominato ha pertanto l’obbligo di mantenere gli standard di sicurezza previsti dalla Legge.

 

Nomina medico competente: quanto è obbligatoria

Secondo la normativa, la nomina del medico competente è obbligatoria in tutti i casi in cui i lavoratori siano esposti ai seguenti fattori di rischio: chimico, rumore, vibrazioni, movimentazione manuale carichi, esposizione ad amianto, piombo, agenti pericolosi, utilizzo prolungato di videoterminali, attività lavorative in orari notturni.

A seguito della nomina, il medico competente deve valutare singolarmente ogni rischio presente sul luogo di lavoro secondo parametri di gravità del rischio, l’intensità e il tempo durante il quale il lavoratore è sottoposto a esso.

Rischio movimentazione manuale dei carichi

Rischio nella Movimentazione Manuale di Carichi e Sorveglianza Sanitaria: responsabilità e indicazioni per il medico competente

Rischio nella Movimentazione Manuale di Carichi e Sorveglianza Sanitaria: responsabilità e indicazioni per il medico competente all’interno dell’azienda.

Il rischio da movimentazione carichi è uno degli scenari con cui il medico competente viene più spesso a contatto, soprattutto contesti aziendali legati all’ambito edilizio. La normativa riguardante il rischio da movimentazione carichi viene trattata nel titolo VI del D.Lgs 81/08: si definisce Movimentazione Manuale qualsiasi tipo di attività che comporti operazioni di sollevamento di un peso, azioni di trascinamento, spinta o spostamento che possano dare origine a disturbi e patologie a carico della colonna vertebrale, delle articolazioni e dei muscoli.

 

Non si parla solo di sollevamento di pesi: rientrano nella definizione di rischio di movimentazione carichi anche i movimenti ripetitivi e continuati da cui possono nascere patologie tendinee e muscolari anche gravi.

 

Rischio Movimentazione carichi: i compiti del medico competente

Il primo compito dei medici competenti che si confrontano con il rischio da movimentazione carichi è ridurre al minimo la fonte del rischio sul posto di lavoro. Qualora questo non sia possibile, il medico deve adottare tutte le misure tecniche utili mirate a ridurre gli sforzi richiesti ai lavoratori e le movimentazioni manuali, richiedendo l’utilizzo di attrezzature meccaniche quali paranchi, gru, carrelli e muletti.

La valutazione del rischio da movimentazione carichi può essere fatta in diversi modi: ogni metodo ha l’obiettivo di standardizzare le possibili operazioni a rischio tramite valori numerici e la definizione della soglia di rischio calcolato.

 

Ad oggi, il metodo più utilizzato per la valutazione del rischio da movimentazione carichi è il metodo NIOSH, messo a punto dal National Institute of Occupational. Tale metodo si distingue per essere applicabile sia a compiti semplici che ad attività composte da più operazioni successive e permette di determinare un indice numerico di rischio partendo da un carico massimo sollevabile in condizioni ottimali e applicando diverse caratteristiche peggiorative del movimento. Tra le variabili incluse nel NIOSH ci sono genere ed età del lavoratore esposto.

Altro metodo diffuso per la valutazione del rischio da movimentazione carichi è il metodo OCRA (Occupational Repetitive Action), molto simile al NIOSH: tramite l’implementazione di semplici check-list si stabilisce un indice di rischio numerico, che confrontato a dei valori tabellari restituisce il piano di azione da applicare.

 

Attrezzature per Rischio Movimentazione Carichi

Tra le attrezzature che il medico competente può consigliare per prevenire il rischio da movimentazione carichi c’è il carrello per scale, che permette lo spostamento di pesi in salita e discesa senza affaticare il lavoratore. L’utilizzo del carrello per scale può essere richiesto dal medico competente stesso qualora lo ritenga necessario per evitare conseguenze legate al rischio da movimentazione carichi; normalmente l’installazione del carrello per scale viene concordata con il Datore di lavoro.

 

(Fonte: http://www.anfos.it/sicurezza/rischio-movimentazione-manuale-carichi/)

 

Medico competente obbligatorio: quando la nomina è necessaria

Medico competente obbligatorio: in quali casi l’azienda deve rivolgersi ad un medico del lavoro

Medico competente obbligatorio: quando, come e perché. La nomina del medico competente all’interno di un contesto aziendale è regolata dal Decreto Legislativo 81/08: in sostanza, viene stabilito che il medico competente è obbligatorio in tutte le situazioni in cui i lavoratori operano in condizioni che includono rischi di tipo chimico, a rumori, vibrazioni, a movimentazione manuale carichi, all’esposizione di amianto, piombo e altri agenti pericolosi, eccetera.

Il Decreto Legislativo include tra le situazioni di rischio anche l’utilizzo del videoterminale: è richiesto un medico competente obbligatorio anche quando i lavoratori si trovino a utilizzare la postazione videoterminale per più di venti ore alla settimana o in orari notturni.

 

Medico competente obbligatorio: il ruolo nell’azienda

All’interno di determinate tipologie di azienda il medico competente è obbligatorio in quanto è referente principale della sicurezza: suo è il compito, in collaborazione con il Datore di lavoro e/o con gli altri delegati alla sicurezza con l’obiettivo di rilevare tutti i fattori di rischio e attivare tutte le misure necessarie alla sorveglianza sanitaria, nel rispetto delle normative vigenti.

 

Sempre in accordo delle Leggi, il medico competente, obbligatorio o meno, deve comunque essere in possesso di tutti i requisiti previsti dall’Art. 38 del D.Lgs 81/08. Il Datore di lavoro è inoltre tenuto a mettere a disposizione del medico del lavoro tutte le informazioni relative alla natura dei rischi sul luogo di lavoro, la programmazione e la messa in atto di misure preventive e protettive, la descrizione degli impianti e dei processi produttivi, i dati raccolti relativi agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali, e i provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza prima dell’arrivo del medico competente. In conclusione, per il medico competente è obbligatorio mettersi al corrente con le caratteristiche del posto di lavoro e le attività svolte dall’azienda,

 

Medico competente obbligatorio: strumenti per la sicurezza

Una volta completata la procedura di nomina da parte del Datore di lavoro, per il medico competente è obbligatorio iniziare e aggiornare una cartella sanitaria e di rischio per ognuno dei lavoratori dell’azienda che rientrano nel programma di sorveglianza sanitaria. La cartella sanitaria deve riportare i risultati di tutte le varie visite mediche a cui il lavoratore è sottoposto: visite preventive, periodiche, su richiesta del lavoratore, in occasione del cambio della mansione e alla conclusione del rapporto di lavoro.

 

Sulla base degli esiti ottenuti, il medico competente può formulare un giudizio sull’idoneità del lavoratore, che può essere idoneo, parzialmente idoneo o inidoneo.

È obbligatorio, per il medico competente, fornire al lavoratore tutte le informazioni circa i risultati di tali visite: l’idoneità del lavoratore viene comunicata durante riunioni periodiche e in forma anonima.

(Fonte: http://www.ilmedicocompetente.com/nomina.html )

Obblighi del medico del lavoro: guida pratica

Obblighi del medico del lavoro: guida alle responsabilità e alle mansioni pratiche previste dalla normativa vigente.

Quali sono gli obblighi del medico del lavoro? Quali sono, nel concreto, le attività di cui il medico è responsabile? Cosa dice ad oggi la legislazione relativa?

Gli obblighi del medico del lavoro sono stabiliti con precisione dall’Articolo 25 del Decreto Legislativo 81/08, punto di partenza di tutti i cambiamenti che hanno reso la professione del medico competente ciò che è oggi.

 

Oltre a definire nella pratica gli obblighi del medico del lavoro, il Decreto impone che il medico non sia dipendente di strutture pubbliche: il medico del lavoro deve quindi essere un professionista specializzato con competenze specifiche.

Allo stesso modo, nel decreto vengono specificati i contesti aziendali in cui è obbligatorio affidarsi a un medico del lavoro.

 

Obblighi del medico del lavoro: elenco delle mansioni

Di seguito proponiamo un elenco semplificato degli obblighi del medico del lavoro e delle attività all’interno delle aziende.

  • Il medico del lavoro è tenuto a collaborare con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi e, quando sia richiesto, della programmazione della sorveglianza sanitaria. Il medico del lavoro deve porre in atto le misure per la tutela della salute psico-fisica dei lavoratori e curare la formazione degli stesso, organizzando corsi di primo soccorso. Rientra negli obblighi del medico del lavoro la valorizzazione di programmi mirati alla “promozione della salute”.
  • Il medico deve programmare e organizzare la sorveglianza sanitaria secondo quanto stabilito dai protocolli definiti dai rischi specifici; deve inoltre tenere in considerazione gli indirizzi scientifici più recenti.
  • Per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria, il medico del lavoro è tenuto a creare e aggiornare una cartella sanitaria di rischio. Per le aziende con più di quindici dipendente, il medico del lavoro deve concordare con i dirigenti un luogo di custodia.
  • Al momento della cessazione dell’incarico, il medico competente deve consegnare al datore di lavoro tutta la documentazione sanitaria raccolta, sempre nel rispetto del segreto professionale.
  • Al momento della cessazione del rapporto di lavoro, il medico consegna al lavoratore della relativa documentazione sanitaria.
  • Gli obblighi del medico del lavoro includono l’invio all’ISPESL delle cartelle sanitarie e di rischio nei casi previsti dal presente decreto legislativo, sempre nel momento della cessazione del rapporto di lavoro.
  • Il medico competente deve fornire informazioni ai lavoratori circa i dettagli della sorveglianza sanitaria da lui attivata; nel caso l’ambiente di lavoro includa l’esposizione ad agenti con effetti a lungo termine, il lavoratore deve essere informato sulla necessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione della attività che comporta l’esposizione a tali agenti.
  • La presenza sul luogo di lavoro è uno dei principali obblighi del medico del lavoro: le visite devono essere effettuate almeno una volta all’anno o con frequenza maggiore, in base a quanto previsto dal documento di valutazione dei rischi.

 

Negli obblighi del medico del lavoro rientra infine la programmazione del controllo dell’esposizione dei lavoratori. I risultati dell’esposizione devono essere forniti rapidamente al medico del lavoro, che potrà così procedere alla valutazione del rischio.

 

(Fonte: http://medicidellavoro.net)

Nomina Medico Competente

Nomina Medico competente come e quando avviene

Nomina Medico Competente: quando la nomina è necessaria, cosa prevede la normativa vigente e quali sono gli obblighi del dottore incaricato.

nomina medico competente

nomina medico competente

La nomina di un medico competente è sostanzialmente un procedimento giuridico per la quale si attribuisce ad un soggetto il ruolo, appunto, di medico competente di un’azienda, a patto che questi si dimostri in possesso dei requisiti professionali richiesti dalla legge.

Il medico competente di un’azienda può essere nominato da un dirigente, dal datore di lavoro stesso o comunque dal titolare di un obbligo giuridico originario e/o sulla base di un incarico aziendale.

 

Cosa significa la nomina per il medico competente?

Per il medico competente, la nomina all’interno di un contesto aziendale prevede una serie di obblighi e responsabilità ben precisi. Il medico competente diventa parte integrante e punto di riferimento del sistema di prevenzione aziendale ed è suo compito:

  • conoscere nel dettaglio la struttura dell’organico aziendale, in particolare la rete di ruoli e obblighi dei vari soggetti;
  • conoscere nel dettaglio gli obblighi previsti dalla legge;
  • attuare gli adempimenti richiesti dalla legge secondo le modalità richieste ad un professionista.

 

Scopo ultimo del medico competente è proteggere le persone dai pericoli presenti nell’ambiente lavorativo. Spesso nei contesti aziendali le routine riguardanti il mantenimento degli standard di sicurezza vengono sacrificate alla necessità di smaltire in fretta la burocrazia relativa e di raggiungere gli obiettivi di profitto: il ruolo del medico competente è supervisionare che gli obblighi previsti dalla legge in ambito di sicurezza sul lavoro vengano sempre rispettati.

 

Quando la nomina del medico non è obbligatoria?

In alcuni casi, la nomina del medico competente non è obbligatoria.

La nomina è infatti necessaria solo nei casi in cui i lavoratori siano esposti a rischi chimico, di rumori, vibrazioni, movimentazione manuale carichi, esposizione ad amianto, piombo o agenti pericolosi. Allo stesso modo, il medico competente è necessario qualora vi siano presenti lavoratori videoterminalisti e di lavoratori in orari notturni.

Ogni rischi presente sul luogo di lavoro deve inoltre essere valutato singolarmente dal medico competente secondo parametri di gravità del rischio, intensità e tempo durante il quale il lavoratore è sottoposto a esso.

 

La presenza di un medico competente nominato all’interno dell’azienda è quindi richiesta spesso ma non sempre.